La poliomielite era una malattia infettiva ad altissimo rischio. Colpiva principalmente bambini, sotto i cinque anni. Il virus danneggiava il midollo spinale e i polmoni, provocando la deformazione e la paralisi di braccia e gambe che a volte portava all’esito mortale. Molti malati non erano più in grado di camminare senza stampelle o tutori in ferro. Tra i malati “famosi”, ad esempio, possiamo ricordare la pittrice Frida Kahlo e il presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt. Dall’inizio del Novecento le epidemie di poliomielite erano sempre più ravvicinate e sempre più letali, soprattutto d’estate. Il picco si verificò nei primi anni Cinquanta, quando solo negli Stati Uniti si registrano fino a 50.000 casi. Nel 1952, l’anno dell’epidemia negli Stati Uniti, la popolazione era in una situazione che adesso ci suona abbastanza familiare: la vita nelle città si era fermata, i cinema, le piscine, le chiese, erano state chiuse per prevenire la diffusione del contagio. Le raccomandazioni di salute pubblica erano quelle di adesso: evitare gli assembramenti, non permettere ai bambini di nuotare nelle piscine pubbliche e lavarsi molto spesso le mani”.La poliomielite aveva paralizzato tra i 13 mila e i 19 mila bambini ogni anno nel periodo prima del vaccino….