“Credo che un bambino cerchi un suo simile in tutti quelli che incontra. E se trova un bambino in un adulto, credo che lo preferisca a chiunque altro. Vorrei poter essere adulto come Ulysses è bambino”.Nel 1943 a New York viene pubblicato il libro “The Human Comedy” di William Saroyan; nello stesso anno esce l’omonimo film diretto da Clarence Brown.La pellicola gareggia nel 1944 per gli Oscar a fianco di “Casablanca”, “Il cielo può attendere”, “Addio alle armi”, vincendo la statuetta per il “Miglior soggetto originale”.Sia il libro che il film riscuotono un notevole successo ma non diventeranno mai oggetto di esaltata venerazione da parte del pubblico né saranno osannati dalle generazioni successive. A differenza di altri due che usciranno qualche anno dopo.“The Catcher in the Rye” sarà pubblicato nel 1951. Si confermerà un must da leggere ma non da rileggere. Un romanzo di formazione sì, ma senza speranza e fiducia che dovrebbero accompagnare la crescita. L’adolescenza della solitudine cupa, grigia, persa. Magistrale nello sviscerare i problemi che rimangono irrisolti. Sono profondamente legata a questo libro per il suo lirismo disperato e luminoso.“Dandelion Wine” uscirà ancora dopo, nel 1957. Un altro romanzo di formazione predestinato all’eccellenza e al successo. Mi…