Le mie vacanze romane
Racconti / Giugno 15, 2005

Oggi ho chiamato Stefania per farle gli auguri – non lo facevo da 12 anni, infatti ero palesemente impacciata, lo era anche lei. Tanto è vero che mi ha chiesto perché non mi ero mai fatta viva prima. Che domanda imbarazzante per tutte e due, già a disagio. Pentendomi prima, dopo e durante, muovendo appena le labbra, ho risposto: ”Perché l’amore per tua figlia era più forte della nostra amicizia”. Turbata, ma non sorpresa, emozionata. Sentivo ogni singolo movimento della respirazione. Ho chiuso gli occhi per immaginarla in modo nitido, vicino al telefono, appoggiata con la fronte alla libreria (quante volte l’avevo vista così, mentre parlava con Stefano, il fidanzato di Eleonora, il suo amore segreto) – il suono della sua voce, facile a comprendermi anche adesso, a perdonarmi nei miei errori, nelle mie colpe, abbandonando ogni sentimento di astio e rancore. Parlavamo sottovoce, bisbigliando, per paura di farci ancora male. Sono contenta di averla chiamata. Sono contenta per me, di non aver chiesto niente di Francesca.Non riesco a pensare a Francesca che ha 30 anni. Magari è sposata. Magari ha dei bambini. Magari ama suo marito. Chissà se è dimagrita. Mio struggente, tormentato amore. Supplizio, sofferenza. Una fresca banalità….