Oggi è mancato un grande uomo, scrittore, idealista e sognatore.
A 20 anni vinse la borsa di studio a Mosca e pochi mesi dopo venne espulso a causa della sua relazione con l’insegnante di letteratura slava. Atteggiamenti contro la morale.
Dopo il colpo di stato di Pinocet fu arrestato e torturato. Trascorse 7 mesi in un bugigattolo che non gli consentiva neppure di alzarsi in piedi. Fu liberato solo per le pressioni di Amnesty International ma, un nuovo arresto lo aveva condannato all’esilio in Europa, prima ad Amburgo e poi in Francia. Scrisse numerosi articoli, poesie, romanzi e favole, molti dei quali furono, sono e saranno dei capolavori assoluti.
Insegnò a volare alla Gabbianella e un po’ anche a noi, increduli.
Insegnò a Zorba e Fortunata che esiste l’affetto tra esseri completamente diversi e “se tutto è un sogno, che importa”.
Insegnò che “… le parole sono come il vino: hanno bisogno di respiro e di tempo perché il velluto della voce riveli il loro sapore definitivo.“
Lui si chiama Luis Sepulveda e la sua voce è il ponte sospeso fra il Cile e l’Europa.
Un commento
Grazie Luis e grazie a te Olga per averlo voluto salutare in questo splendido modo.