“Il paese delle lacrime è così misterioso” Le lacrime. Piango perché sono capace di cedere all’emozione e quindi sono forte oppure non lo sono e resisto?Piango e non temo gli occhi rossi, il naso che cola, le guance rigate dal mascara. Non piango e non temo gli occhi rossi, il naso che cola, le guance rigate dal mascara. Catarsi, liberazione, melodramma, ricatto, dolore. Quale parte è mia? E quanto mio c’è in ogni parte? “Se in un museo si esponesseun bolscevico che piange,quel museo tutto il giornosarebbe pieno di gente curiosa,ma uno spettacolo similenon accadrà di vedere nei secoli.” Majakovkij “Vladimir Ilic Lenin”Negli anni l’Unione Sovietica ha vinto 3 premi Oscar per il miglior film straniero. L’ultimo, aggiudicato nel 1981, ha un titolo che suona abbastanza eccentrico per un orecchio non russo – “Mosca non crede alle lacrime”. Prende spunto da un proverbio molto diffuso all’epoca. Veniva citato spesso e ci si abituava fin da piccoli che per andare avanti bisognava rimboccarsi le maniche; contavano i risultati e non le spiegazioni perché non sei arrivato ad un determinato traguardo. Si piangeva di nascosto però, vergognandosi della propria debolezza perché nell’Unione Sovietica vivevano i veri super eroi ed erano talmente tanti…
Quando il tentativo si trasforma in tentazione. “L’ultima tentazione è il tradimento più grande: fare la cosa giusta per la ragione sbagliata.” T.S.Eliot