Sympósion dialogo di Platone (384 a.C. circa), tra Socrate e un gruppo di amici e discepoli sul tema dell’amore. “Quando ci si trova davanti un ostacolo, la linea più breve tra due punti può essere una linea curva” Lo guardo dritto negli occhi, lo fisso e cerco con tutte le mie forze (poche!) di non mettermi a ridere, l’unico pensiero negli ultimi cinque minuti – come è incredibilmente bello. La sua serietà è bestiale. Non riesco a credere che lui mi stia parlando di questo. Tutto è stranamente lento, come in un sogno, cerco di dire qualcosa, ma le parole non vogliono uscirne, il suono è sordo e indistinto, un liquido che gorgoglia. L’unica considerazione che sono in grado di fare : la sua bellezza è disumana. E che lui mi ama. Ieri dopo “Lo specchio”, io tutta slavata e stremata dalle lacrime e della consapevolezza, mia, della dissezione da Tarkovski, io trasparente dalla venerazione davanti al genio. Lo penso molto più spesso di quello che è conforme alla ragione e quindi al buon senso. Ma quando lo vedo, mi rendo conto distintamente, che la fissazione tirata, la mia concentrazione serale su di lui è solamente un estensore. La mia…